Mare mosso
Fotografie e parole.
Una richiesta di dialogo e di comprensione in forma poetica. Cosa mi stai dicendo in verità? Le immagini (parole) partono confuse e si fanno via via più definite, sembrano assumere un senso, ma poi si scompagina nuovamente tutto. Un’illusione.
Ogni fotografia è accompagnata da un testo.
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Linee. Lontane. Cosa sono? Cosa sono i tuoi pensieri? Provo a seguirne le forme, quella sottile bacca di vaniglia.
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D'un tratto, il vento soffia troppo forte, dove mi stai portando. Tutto si scompiglia, tutto si fa confuso. Ed io non so più dove mi trovo.
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Mi lasci un filo, così sottile da seguire, così esile a cui aggrapparsi. Scivolo troppo su questo pavimento di specchio e di nebbia.
Il mio piede affonda.
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Bolle di sapone, fatte di acqua. Sfuggi al tatto ed alla comprensione.
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Mi riprendi, sempre. Quando meno me lo aspetto, ti fai chiarore, contorni, dai chiavi per decifrare. Ti sveli in una luce di perla.
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Ora il filo si fa più spesso. Distinguo le linee, non più bianco nel bianco. Emergi dal tenue.
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Attraverso la coltre di latte, prendi forma: uno scoglio, un porto, una casa. Ti sveli, ecco i tuoi pensieri! Mi inviti ad entrare.
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Uno scherzo. Il mio piede riaffonda nel vuoto e tu, tu rifuggi via. I tuoi pensieri confusi dal vento, tutto da ridecifrare domani.